Nessuna ‘sospensiva’: la tassa di soggiorno applicata a Terni, a seguito delle due delibere emesse lo scorso marzo dal commissario straordinario del Comune, Antonino Cufalo, resta per il momento al suo posto. Martedì il Tar dell’Umbria ha infatti respinto la richiesta di sospensione del provvedimento, impugnato da diverse strutture alberghiere del ternano. Ora la ‘partita’ si sposta sul giudizio di merito che sarà lo stesso tribunale amministrativo regionale ad emettere.
LO ‘SCONTRO’ AL TAR DELL’UMBRIA
A richiedere l’annullamento delle delibere erano state le società – tutte difese dall’avvocatessa Elisa Vannucci Zauli – Immobiliare Beta S.r.l., Mavi S.r.l., Hotel De Paris S.r.l., Hotel il Tulipano S.r.l., Troiani S.r.l., Marga Motel S.r.l. e Hotel del Lago S.r.l.. Tuttavia il Tar dell’Umbria (Amovilli presidente, Mattei primo referendario e Carrarelli estensore) nell’ordinanza sottolinea di «di non poter apprezzare favorevolmente le esigenze cautelari non essendo ravvisabili profili di sufficiente ‘fumus boni iuris’ e attesa la prevalenza, nel bilanciamento dei contrapposti interessi, dell’interesse pubblico sotteso ai provvedimenti impugnati; ritenuta, stante la peculiarità delle questioni dedotte, la sussistenza di giusti motivi per disporre la compensazione delle spese di lite della presente fase cautelare».
A far scattare il ricorso in particolar modo due motivazioni: la delibera numero 11, riguardante il via libera per la tariffazione massima della tassa appena istituita, e l’immediata esecutività dell’atto. Per non cambia nulla. A difendere gli interessi del Comune di Terni l’avvocato Paolo Gennari.