di A.V.
Non smette di far parlare di sé. Il teatro Verdi se ne sta lì buono, tra le sue colonne imponenti, memore degli antichi splendori, ad aspettare che qualcosa finalmente accada. Ogni tanto qualcuno prova a rallegrarlo, un primo tentativo c’era stato durante la giornata mondiale della poesia, quando è stato scelto come cornice da tutti coloro che hanno voluto leggere ai cittadini i loro versi preferiti. Ma, venerdì pomeriggio, la mobilitazione ha coinvolto artisti di ogni tipo e, ovviamente, tantissimi affezionati cittadini.
Il flash mob «A chi serve il teatro?». Questo l’interrogativo con cui l’evento si è aperto. A piazza San Francesco i giovani musicisti della scuola Musicalia si sono esibiti perché certo è che un teatro serve a chi suona, ma altrettanto vero è che possono farlo per strada. Dopo questo piccolo spettacolo il corteo ha iniziato a prendere forma guidato dall’attore Stefano De Majo, seguito dalla Street Jazz Band, altri musicisti che hanno suonato e fatto ballare chi, a mano a mano, si univa alla file. E allora l’interrogativo si è ripresentato: «A chi serve un teatro?», ha continuato a chiedere alla folla De Majo.
Il percorso A ritmo di musica la folla si è spostata da piazza San Francesco a corso Tacito. Molte le soste davanti ai negozi che hanno partecipato all’iniziativa pur non potendo sfilare. Una vetrina con un cuore verde, uno stop. Fermata più lunga a Piazza della Repubblica dove i ragazzi della scuola del fumetto di Roma hanno montato i cavalletti iniziando i loro schizzi. Un ‘girotondo’ dietro i musicisti Jazz e poi via a corso Vecchio. Da qui, sulle note di ‘Cacao meravigliao’, il corteo è finalmente giunto alla meta: il teatro Verdi.
Lo spettacolo «Un teatro chiuso non è altro che un altro inceneritore», ha detto davanti alle porte sbarrate De Majo. «Un inceneritore di fiabe e di sogni. Vedete, i musicisti possono suonare ovunque, i ballerini possono ballare ovunque, gli attori possono recitare ovunque, insomma gli artisti possono fare arte ovunque. Ma allora a chi serve un teatro? Il teatro serve per sognare, per formare. E allora ecco il teatro serve ai cittadini». Mentre l’attore dava la risposta tanto attesa dai partecipanti al corteo, l’orchestra sinfonica Talenti d’Arte ha montato gli strumenti. Diretti dal maestro Angelo Bruzzese hanno iniziato a suonare e De Majo ha iniziato a narrare a una folla attenta ‘La fiaba dell’antico teatro’. Sulle note, mentre il racconto scorreva, ha ballato Claudia Diamanti e tutto è stato immortalato da un’estemporanea dei ragazzi della scuola del fumetto.
L’iniziativa Il flash mob è stato organizzato dal comitato civico ‘pro-teatro Verdi’ con l’obiettivo di far tornare l’antico teatro cittadino nuovamente vivo e fucina di arti come tanti, tutti, i ternani sperano torni ad essere.