Via le ambulanze dal centro di Terni. Stavolta è deciso. Dopo un po’ di tira e molla, soprattutto per decidere dove metterle, alla fine la faccenda prende un verso.
Maratta L’opera pia Pubblica assistenza e le sue ambulanze si trasferiranno «con effetto immediato – spiega l’assessore Vittorio Piacenti D’Ubaldi – nella palazzina di Maratta che in passato ospitava una delle facoltà universitarie. Insieme alla Pubblica assistenza in quei locali troveranno posto il Soccorso alpino ed altre associazioni di volontariato che garantiscono servizi di assistenza in caso di incidenti o emergenze».
La logistica La decisione, dice l’assessore, «nasce dalla volontà di razionalizzare l’uso delle strutture esistenti sul territorio e di collocare il servizio in una posizione baricentrica rispetto anche alle altre aree di possibile intervento, oltre che favorire la possibile e auspicabile collaborazione tra più soggetti che garantiscono servizi simili alla collettività ».

Palazzo Manassei L’operazione permetterà , quindi, di rendere operativo il passaggio all’Ater dell’ala di palazzo Manassei che guarda su piazza San Pietro: «Così che si possa dare il via al recupero dello stabile – spiega il vice sindaco, Francesca Malafoglia – con l’utilizzo di fondi già disponibili ma che l’istituto non aveva potuto utilizzare vista la permanenza nei locali della Pubblica assistenza.
Uffici e appartamenti Ai piani superiori dello stabile dovrebbero essere realizzati degli appartamenti, mentre il pianterreno resterà a disposizione del Comune: «Contiamo di utilizzarlo (si tratta di circa 150 metri quadrati; ndr) per attività innovative – dice ancora Malafoglia – di carattere culturale».
I vigili urbani Della palazzina di Maratta si era parlato anche come possibile sede della polizia municipale – mentre per la Pubblica assistenza si era ipotizzato il trasferimento nello stabile della ex Circoscrizione Est a Borgo Bovio – ma Piacenti D’Ubaldi rimanda la questione «ad una valutazione successiva dell’ipotesi, soprattutto perché rientra nel quadro di una più complessiva razionalizzazione dell’uso degli spazi».