Continuano le scosse, (2.6 nella notte e 3.3 al mattino), ma il desiderio di tornare alla normalità è tanto. Per questo, venerdì mattina, il sindaco di Norcia Nicola Alemanno ha firmato un’ordinanza che consente di riaprire porta Ascolana, uno dei più importanti tra i sette ingressi delle mura nursine.

L’accesso al centro L’apertura vera e propria è prevista per la mattinata del 27 gennaio, dopo che, un mese fa, il 22 dicembre, era stata riaperta porta Romana,nel tratto che attraversa la via principale, corso Sertorio, e che conduce fino a piazza San Benedetto. Molte attività sono già ripartite all’interno del centro storico, tra le quali un bar e un ristorante. «L’apertura di questa porta permetterà l’accesso a via Legnano e ad altre vie all’interno del centro», ha detto l’assessore Giuseppina Perla. Quando sarà completata la rimozione delle macerie dalla basilica di San Benedetto e la messa in sicurezza di un edificio oggi pericolante nei pressi della porta Ascolana, corso Sertorio sarà interamente percorribile.

La terra trema E intanto, dalla mezzanotte scorsa, sono state 11 le scosse di terremoto registrate nelle aree del centro Italia colpite dal sisma del 24 agosto. La piu’ forte, di magnitudo 2.6, e’ stata registrata registrata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alle 5,33 in provincia di Perugia, ad una profondità di 11 chilometri. La scossa si e’ verificata a 3 chilometri da Norcia e a 12 da Castelsantangelo sul Nera, in provincia di Macerata. E intanto cresce l’attesa per le due importanti visite di lunedì, quando a Norcia arriveranno il ministro per i beni culturali Dario Franceschini e il presidente del Coni Giovanni Malagò.

Sport «Dopo il terremoto a Norcia non è più disponibile nessuna struttura dove allenarsi, per questo serve un progetto che faccia tornare in campo grandi e piccoli», spiega il vicepresidente della Pro loco di Norcia, Alberto Allegrini che, per restituire spazi sportivi alla città di San Benedetto ha ideato ‘Adotta uno sportivo’, il progetto che sarà presentato lunedì prossimo durante l’incontro tra le associazioni sportive del territorio e il presidente del Coni. «Stiamo cercando delle aziende che siano disponibili ad adottare i nostri sportivi con un contributo – spiega Allegrini – infatti dal 30 ottobre scorso, il giorno della grande scossa, siamo a corto di palazzetti per gli allenamenti e di sponsor per le nostre società». Nel frattempo il Comune di Norcia si sta già dando da fare, avendo commissionato ad un’azienda la costruzione di spogliatoi mobili. «Vogliamo delle strutture strategiche, da qui gli spogliatoi mobili, che si possano spostare, anche nel futuro, secondo esigenze. Lo sport è un mezzo di aggregazione per questo – conclude Allegrini – è importante ricreare gli spazi giusti per dare la possibilità a tutti di praticarlo».
Scuole I lavori di sbancamento in Via dell’Ospedale, l’area che ospiterà i tre edifici scolastici donati al Comune di Norcia dalla Fondazione Rava con il sostegno, tra gli altri, di Coop Centro Italia, sono partiti. Il completamento, previsto per il marzo prossimo, consentirà agli alunni di tornare in classe senza il doppio turno. I tre moduli scolastici ospiteranno quattro aule per la materna e una per la sezione primavera, undici classi per la scuola primaria e nove classi per la scuola secondaria. L’assessore comunale Giuseppina Perla – in una nota – ricorda che la giunta nursina è «riuscita ad ottenere già a settembre dalla Consulta delle Fondazioni delle Casse di risparmio dell’Umbria una cospicua donazione che ci ha permesso di acquisire i moduli che attualmente ospitano elementari, medie e superiori». Lo storico edificio che ospitava le scuole elementari «sarà completamente demolita per poi essere ricostruita con acciaio, legno e vetro seguendo le più moderne tecnologie antisismiche». Le scuole elementari di Norcia non sono inserite nel primo gruppo delle scuole da ricostruire in Umbria, poiché a Norcia sono già presenti i moduli adibiti ad uso scolastico e da marzo prossimo – come detto – ci saranno le nuove scuole della Fondazione Rava. Intanto sono ripresi i lavori per ultimare la scuola materna nella zona dei campi da tennis. Non appena i bambini della materna avranno la nuova scuola della Fondazione Rava, la struttura polifunzionale ospiterà l’asilo nido.
Turismo I ripetuti terremoti tengono lontani i turisti non soltanto dalla Valnerina ma anche dal resto dell’Umbria, con meno 30 per cento di presenza su base regionale. Torna a lanciare l’allarme la Camera di commercio di Perugia per un settore che versa in condizioni gravissime. «Tutti i settori turistico-ricettivi e il vasto indotto commerciale in Umbria sono in grave difficoltà. A rischio collasso le imprese nelle aree terremotate, ma anche lontano dal cratere riscontriamo effetti pesantissimi», dice il presidente dell’ente camerale perugino, Giorgio Mencaroni. Da lui la richiesta di «accelerare gli interventi di sostegno alle imprese nelle aree terremotate: nessuno deve chiudere, neanche temporaneamente. E occorre arrivare al riconoscimento del danno indiretto, anche questo molto grave, che stanno subendo le imprese operanti nel resto dell’Umbria».
Comunicazione In una nota, infatti, il presidente Mencaroni spiega che nel novembre scorso, dopo la scossa del 30 ottobre, in Valnerina gli arrivi di turisti «si sono praticamente azzerati, facendo segnare un calo del 94,5 per cento rispetto all’anno precedente. Meno vistoso, ma comunque pesantissimo l’arretramento anche nelle aree più distanti dall’epicentro, con un meno 30 per cento degli arrivi verso l’Umbria, comprese le aree assolutamente non toccate dal terremoto». Dal presidente della camera di commercio perugina arriva infine la richiesta «di una diversa comunicazione, media e social: non si può continuare ad identificare l’intera Umbria come un grande cratere sismico. È del tutto evidente che così non è: dunque servono incisive azioni promozionali che contrastino questa erronea visione».
Preghiera Domenica, invece, in tutte le messe celebrate in Umbria ci sarà una preghiera corale per invocare «il cessare dei terremoti e un tempo di serenità per tanti fratelli e sorelle provati dalle forze della natura». Lo scrive il presidente della Conferenza episcopale umbra e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, cardinale Gualtiero Bassetti, in un messaggio alle 600 parrocchie della regione. I vescovi della regione hanno infatti disposto che il 29 gennaio in ogni chiesa ci sia una preghiera per le popolazioni colpite dal sisma, che chieda al Signore anche di donare «unità e concordia alle famiglie e ai paesi, renda solleciti e determinanti quanti sono responsabili della ricostruzione». «Il protrarsi del sisma che tormenta da mesi la nostra regione – scrive il cardinale Bassetti -, specialmente la Valnerina, sollecita la nostra solidarietà e richiede la nostra preghiera. Sappiamo come da tempo nelle diocesi, in modi diversi, si implori la misericordia e la provvidenza di Dio perché venga in soccorso a quelle popolazioni e doni loro consolazione, sicurezza e speranza». Il porporato fa riferimento anche alla testimonianza di fede di San Costanzo, patrono di Perugia che si celebra domenica.