Terremoto, la Cgil: «Cambiare strategia»

La richiesta dopo i sopralluoghi nelle zone terremotate: «Consentire alle persone di restare vicine alle case e alle attività»

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della Cgil dell’Umbria

C’era una macchina dell’emergenza già avviata e tarata sulla situazione post terremoto del 24 agosto, ma ora il quadro è completamente cambiato e quella macchina non basta più di fronte a un’emergenza che è diventata molto più grave.

Abbiamo toccato con mano una situazione critica non solo a livello infrastrutturale, ma anche e soprattutto a livello umano, visto che alla paura di nuove scosse si unisce un’oggettiva enorme difficoltà ad affrontare la quotidianità.

Anche le sedi Cgil di Norcia e Cascia sono seriamente danneggiate ed inagibili. Grazie ai vigili del fuoco siamo potuti entrare nella zona rossa per recuperare del materiale dei nostri iscritti e funzionari, rendendoci così conto del livello di distruzione: Norcia sembra uscita da un bombardamento aereo.

Di fronte a questo scenario non ha senso, al momento, pensare alla ricostruzione, bisogna prima concentrare tutti gli sforzi sull’emergenza, che non si risolverà nel breve periodo.

Pur comprendendo lo spirito del primo intervento che ha allontanato migliaia di cittadini dalle zone del cratere sismico, riteniamo che a questo punto che questa gestione dell’emergenza risulti inadeguata.

Va cambiata strategia, per consentire alle persone di restare vicine alle proprie case e alle proprie attività.

Questo è quello che ci hanno chiesto le decine di cittadini che abbiamo incontrato in questi giorni e questo è quello che va fatto, predisponendo subito tutte le tende e tutti i container necessari.

Per noi è fondamentale innalzare il livello di coordinamento tra tutti i soggetti istituzionali e sociali che devono gestire la fase dell’emergenza, perché solo una risposta organizzata può essere all’altezza della sfida che abbiamo davanti.

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