La presa di posizione – peraltro veicolata attraverso un quotidiano importante come La Repubblica – è forte è, visto che a parlare è monsignor Renato Boccardo, vescovo di Norcia, appare destinata a non passare inosservata.

L’accusa «Dopo il sisma del 26 agosto il nostro ufficio tecnico aveva segnalato a tutti gli organi competenti le lesioni nelle nostre chiese. C’erano – ha detto il vescovo Boccardo – situazioni meno gravi ed altre evidentemente più preoccupanti. Sono venuti tutti. Protezione civile, Soprintendenza, Comuni, Regione, Vigili del fuoco. A fare dei sopralluoghi. Distinti, non coordinati. Controllavano tutti la stessa cosa. Dunque, è stata una perdita enorme di tempo. Tant’è che da agosto a ottobre nulla è stato fatto».
LA CATTEDRALE PRIMA E DOPO IL CROLLO – IL VIDEO
I crolli L’alto prelato resta sulle ‘generali’, dicendo che «non voglio dire che mettendo due pali di sostegno avremmo tenuto in piedi tutto, però probabilmente alcune opere d’arte rimaste sotto le macerie si sarebbero potute salvare», ma a proposito della basilica di San Benedetto è chiaro: «La Soprintendenza sarebbe dovuta venire il giorno dopo il terremoto per cominciare i lavori sul tetto. Perché ci hanno messo due mesi?».