di Giovanni Cardarello
Sembra diventata una vera e propria emergenza nazionale quello che accade nei campi di calcio dei campionati dilettanti d’Italia. Il caso accaduto in Sicilia, nei giorni scorsi, ha alzato il livello dell’attenzione con la stessa Aia (Associazione italiana arbitri) che ha deciso di oscurare il proprio sito ufficiale per protestare contro l’inciviltà dei tifosi. Ricordiamo che in quel contesto un arbitro 19enne del campionato Allievi Under 17 è stato brutalmente aggredito. Esemplari le punizioni con la società RSC Riposto esclusa dal campionato della prossima stagione e ben 9 giocatori squalificati per 5 anni, sette dei quali con la «preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc».
Ma l’Umbria, purtroppo, non è da meno. Nel match del girone B del campionato di Promozione tra Cerqueto e Amc 98 di domenica 6 aprile, non si è arrivati all’aggressione collettiva ma la violenza fisica e verbale non è stata assente. Come si legge nel dispositivo del giudice sportivo della Lega Nazionale Dilettanti dell’Umbria, un calciatore dell’AMC 98 è stato squalificato per un anno, fino al 31 marzo 2026.
Le motivazioni sono in ordine al fatto che «veniva espulso dopo avere insultato gravemente l’arbitro a seguito della concessione di un calcio di rigore. Quindi, dopo l’espulsione, si portava vicino al volto dell’arbitro e lo insultava e lo minacciava, dicendogli in particolare ‘Ti uccido. Oggi non torni a casa’». Ma non solo. «Successivamente egli usciva dal tunnel degli spogliatoi e si posizionava tra le due panchine, iniziando a proferire gravi insulti e minacce nei confronti dell’arbitro e del commissario di campo, ribadendo ancora una volta ‘ti ammazzo’».
Contestualmente – si legge ancora nel comunicato ufficiale – il giocatore «cercava di avvicinarsi minacciosamente all’arbitro. L’azione veniva contenuta con grande difficoltà dall’intervento congiunto di tre membri della squadra Amc 98 che lo trattenevano fisicamente». Nonostante ciò l’atleta «continuava a divincolarsi con forza, tentando più volte di avanzare nella direzione dell’arbitro, urlando ripetutamente: ‘Ora ti ammazzo’».
Infine – conclude la nota – il giocatore «rimaneva all’ingresso del tunnel degli spogliatoi per oltre cinque minuti complessivi, continuando a urlare e a cercare di avvicinarsi, seppur trattenuto, causando nell’arbitro concreto stato di timore e di disagio, tale da impedirgli momentaneamente il rientro negli spogliatoi per motivi di sicurezza».
Da segnalare che altri tre calciatori del club di Acquasparta Montecastrilli e Casteltodino sono stati squalificati sempre per vicende legate al match con il Guardea. Uno di loro per otto giornate perché «afferrava per il collo un calciatore avversario»; un altro per cinque giornate, perché «rimaneva nei pressi dell’ingresso del tunnel degli spogliatoi, attendendo l’arbitro e rivolgendogli gravissimi e ripetuti insulti per circa tre minuti»; un altro giocatore per quattro gare, «per aver colpito con uno schiaffo violento al volto un calciatore della squadra avversaria». Per la cronaca il match è terminato 2-1 per i padroni di casa, decisivo il rigore sopracitato, concesso al 48’ del secondo tempo.