La Porta orvietana di Todi, più conosciuta come ‘Portaccia’, testimonianza dell’architettura della città della fine del sedicesimo secolo, tornerà al suo antico splendore grazie a un progetto di consolidamento e restauro del Comune di Todi, interamente finanziato dalla Regione Umbria, per un importo di 400 mila euro. Il progetto è stato presentato venerdì mattina a Todi, dalla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, dal sindaco Carlo Rossini, dall’architetto Massimo Mariani, curatore dell’intervento per conto dell’Amministrazione comunale, mentre Maurizio Todini, dell’associazione ‘Todi Sotterranea’, ha illustrato la storia dell’antica Porta orvietana.
Tassello importante «Questo intervento – ha affermato la presidente Marini – rientra nel progetto complessivo di consolidamento e recupero delle mura urbiche cittadine, nell’ambito del programma di consolidamento, restauro e riqualificazione di un ampio patrimonio architettonico, grazie alle diverse leggi nazionali e regionali che hanno normato la ricostruzione post terremoto, e gli interventi per il dissesto idrogeologico». Un programma che la Regione Umbria ha approvato nell’aprile 2015, che prevede interventi per oltre 3 milioni di euro. «Da parte mia – ha aggiunto la presidente – posso aggiungere che si tratta di un altro tassello importante del vasto programma di recupero e consolidamento del patrimonio architettonico che come Regione Umbria abbiamo definito, anche per renderlo più funzionale al riuso».
Pezzo di storia «L’intervento su quella che io amo continuare a chiamare ‘Portaccia’ – è intervenuto il sindaco Carlo Rossini – è di grande importanza per la nostra città . Ci consentirà per un verso di mettere in sicurezza tutta la struttura della Porta e allo stesso tempo permetterà anche il suo ‘agganciamento’ alla cinta muraria, così come era in origine. Insomma, esso ci restituirà insieme alla Porta anche un pezzo importante della storia della nostra città ». Nell’area in cui insiste Porta orvietana, l’Amministrazione comunale «ha già realizzato un complesso di interventi per oltre un milione e 500 mila euro, grazie ai fondi regionali, che hanno consentito di mettere in sicurezza e recuperare una delle zone più significative dal punto di vista storico e architettonico della città ». Il sindaco Rossini ha poi sottolineato come questo intervento sia il 29esimo del programma di recupero e valorizzazione di tutto l’antico patrimonio architettonico cittadino che ne prevede un totale di 40: «Ciò dimostra che stiamo rispettando gli impegni che ci eravamo assunti all’inizio della legislatura».

Interventi I lavori prevedono un insieme di opere di consolidamento strutturale e di restauro dei paramenti lapidei, in particolare il fissaggio di tutti gli elementi murari labili, la risarcitura delle lesioni, nonché il recupero della continuità strutturale dei prospetti del monumento. Sarà eseguito un rinforzo delle volte degli ambienti, comprese quelle semi crollate, da realizzarsi con fasce (profilati piatti di acciaio), modellati secondo le curvature e le direttrici delle stesse. Dette fasce saranno fissate alla muratura per mezzo di perforazioni, armate con barre filettate. Le fasce saranno adattate alle geometrie presenti sulle volte per mezzo di una malta di micro calcestruzzo composta di calce e acqua, stesa, su un preliminare rivestimento protettivo della muratura con gesso alabastrino. Le geometrie originarie del monumento saranno riportate al visitatore che potrà , anche attraverso un’efficace documentazione divulgativa, comprendere l’importante funzione che questa opera del 1600 ebbe durante la sua ‘breve’ vita.