L’indagine era deflagrata nel 2009, con tanto di arresti da parte della squadra Mobile di Terni. Ma a distanza di otto anni, il gip di Perugia Alberto Avenoso non ha potuto fare altro che rilevare l’estinzione per prescrizione dei reati contestati. Così, giovedì pomeriggio, tutto è finito in archivio.
L’indagine Indagate erano sette persone, sei italiani – fra cui una donna di Terni ed un uomo di Ferentillo – e una donna di nazionalità straniera, per associazione per delinquere finalizzata a favorire l’ingresso clandestino in Italia di un numero imprecisato di soggetti, anche attraverso il supporto di un’associazione con sede a Roma.
Il ‘sistema’ Il tutto sarebbe avvenuto non solo tramite visti ottenuti in maniera fraudolenta, ma anche con contratti di lavoro fittizi, messi in atto con la compiacenza di alcuni datori-prestanome, al solo scopo di incassare somme ingenti che andavano fra i 2 e i 6 mila euro per ciascun ‘immigrato’.
Fine del processo L’associazione a delinquere individuata dalla Dda di Perugia, disarticolata dalla polizia di Terni, è stata oggetto di un lungo iter giudiziario che si è concluso otto anni dopo gli arresti (e a circa dieci anni di distanza dai primi fatti contestati) con un nulla di fatto. ‘Incassano’ i legali difensori dei sette – fra cui gli avvocati Francesco Mattiangeli e Alessandro Ricci – con il pm Giuseppe Petrazzini che non ha potuto fare altro che rilevare, in udienza, l’intervenuta prescrizione.