Omicidio volontario e non colposo: questa la nuova ipotesi di reato a carico di ignoti, messa nero su bianco dai magistrati della procura della Repubblica di Spoleto diretta da Vincenzo Ferrigno, in relazione alla morte di Maria Bella, la 70enne originaria del nord Italia e residente a San Biagio della Valle (Marsciano), trovata senza vita nella sua abitazione la sera dello scorso 21 marzo. A dare la notizia è il TGR Umbria con un servizio a firma di Massimo Solani. A fare la tragica scoperta era stato il compagno che, al suo rientro a casa dopo aver sbrigato alcune incombenze familiari, l’aveva trovata riversa a terra in una pozza di sangue nel soggiorno, accanto al caminetto dell’abitazione. Fra le prime ipotesi, quella incidentale: si era pensato che la donna fosse scivolata, battendo la testa sul piano di marmo del camino con conseguenze fatali. Ma non sarebbe andata così, anzi sarebbe stata un’azione esterna e violenta a causarne il decesso. Il compagno – noto professionista della zona – sarebbe del tutto estraneo ai fatti: durante la sua assenza, qualcuno si sarebbe introdotto nella villetta di via Gramsci attraverso la porta principale, visto che segni di effrazione non sono stati individuati. Ignote al momento le ragioni alla base del fatto di sangue – si tende ad escludere la rapina finita male – così come l’identità dell’omicida. Sul punto non si sono mai fermate le indagini dei carabinieri, coordinate dall’autorità giudiziaria spoletina nella persona del pm Alessandro Tana. E la speranza è che, come per la coetanea Marielle Soethe, uccisa a Pistrino (Citerna) un anno fa, anche per Maria Bella si compiano passi avanti verso la verità.