di F.T.
Al momento è confermato ma la riflessione se rinviarlo o meno è in corso e coinvolge tanto le prefetture di Perugia e Terni, quanto il ministero dell’Interno. Domenica 8 marzo si vota per le elezioni suppletive relative al collegio Umbria 2, ‘chiamata alle urne’ necessaria dopo il passaggio di Donatella Tesei dal senato alla presidenza della Regione. Un voto che coinvolge potenzialmente 306.382 elettori (137.747 in provincia di Perugia, 168.635 in quella di Terni) e che al momento presenta più incognite che certezze.
Le perplessità
Non è un mistero che in diversi comuni interessati dalle operazioni, sia in provincia di Perugia che in quella di Terni, ci siano scrutatori che hanno scelto di non rendersi disponibile per la tornata dell’8 marzo. I timori legati al coronavirus sono ovviamente palpabili e ciò giustifica anche i dubbi che in queste ore le istituzioni si stanno ponendo. Alcuni dei quali, come l’esigenza di sanificare i seggi prima e dopo il voto, l’idea che persino le stesse matite ed i fogli usati per votare possano essere veicolo di contagio, riguardano aspetti assolutamente concreti.
I seggi per chi è affetto
Poi c’è l’esigenza di garantire a tutti il diritto al voto. A chi sta a casa in isolamento domiciliare, volontario o meno, ed a chi è ricoverato in ospedale per il Covid-19. Non si tratterebbe, nel caso degli ospedali, del classico seggio nel nosocomio, ma – stante la situazione – l’operazione questa volta richiederebbe cautele e dispositivi in grado di garantire tutti. Il dialogo Umbria-Roma, in sostanza, è in corso e a breve si comprenderà che direzione lo Stato, in particolare il Viminale, intende intraprendere.
La riunione
Sul punto giovedì pomeriggio in prefettura, a Terni, si è tenuto un incontro per valutare il da farsi. Certezze – il voto è al momento confermato – non sono emerse: probabilmente arriveranno nel corso della giornata di venerdì.