di Leonardo Missinato
Coordinatore Forza Italia Giovani Terni
Delegato nazionale per la provincia di Terni
La Regione Umbria è sotto pressione. Non una pressione positiva, fatta di crescita e sviluppo, ma una pressione fiscale e istituzionale che rischia di soffocare famiglie, imprese e territori già messi a dura prova da anni di crisi e promesse tradite. Dall’insediamento della presidente Stefania Proietti, la giunta regionale ha inaugurato una stagione politica fondata su slogan altisonanti e manovre fiscali pesantissime.
L’aumento dell’addizionale Irpef, l’inasprimento della pressione sulle attività produttive e i continui balzelli mascherati da tariffe ‘tecniche’ sono oggi una zavorra insostenibile per chi vive, lavora o investe in Umbria. Si paga di più per ricevere meno. È questo il bilancio più onesto del governo Proietti. Le famiglie si ritrovano schiacciate da tasse crescenti, mentre i servizi pubblici, dalla sanità ai trasporti, dalla digitalizzazione alla burocrazia, mostrano segni evidenti di declino e abbandono. L’Umbria è una regione dove i cittadini contribuiscono come se vivessero in Lombardia, ma ricevono servizi che sembrano usciti da un’Italia dimenticata.

Uno dei temi centrali della campagna elettorale della presidente Proietti è stato il rilancio del sistema sanitario. Aveva promesso di ‘azzerare le liste d’attesa’, di riportare la sanità pubblica a standard di eccellenza e di potenziare la medicina territoriale. A distanza di mesi, però, la realtà è ben diversa: le liste d’attesa sono ancora interminabili, le strutture arrancano e il personale sanitario lavora in affanno. Ma è soprattutto nelle aree interne, come nel Ternano, che il fallimento è più evidente. A fronte di tutto questo, la Regione continua a incassare di più senza restituire né efficienza né dignità al sistema pubblico.
In questo contesto, l’assessore Tommaso Bori continua a cavalcare la scena mediatica con annunci, conferenze stampa e iniziative dal sapore elettorale. Ma la verità è che i cittadini chiedono meno comunicazione e più concretezza. Gli spot non fanno funzionare gli ambulatori, i post sui social non accorciano le liste d’attesa. Il rischio è quello di perdere di vista la realtà: mentre si parla di digitalizzazione e di piani futuri, la gente non riesce a prenotare una visita medica, le scuole hanno bisogno di manutenzione e i Comuni chiedono risposte che non arrivano.
Noi di Forza Italia Giovani non ci limitiamo alla critica: portiamo avanti una visione alternativa, concreta e liberale. Un’idea di Umbria che non tartassa i cittadini, ma li sostiene. Che non tassa chi crea lavoro, ma lo premia. Che non toglie servizi, ma li potenzia. I cittadini umbri sono pazienti, ma ogni pazienza ha un limite. Le tasse aumentano, i servizi calano, e la fiducia nelle istituzioni si
gretola. Noi crediamo che l’Umbria non meriti questo declino silenzioso, ma un vero rilancio fatto di competenza, responsabilità e visione. È tempo di smettere di raccontare una regione che non esiste. È tempo di costruire l’Umbria che vogliamo: libera, efficiente, vicina ai cittadini. E noi, come Forza Italia Giovani, ci siamo. Con coraggio, con passione, con idee chiare.