Umbria, nuovi ‘Lea’: «Siamo tra i primi»

L’assessore regionale Barberini: «Operativi i nuovi Livelli essenziali di assistenza che danno risposte anche al disagio sociale»

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«L’Umbria è tra le prime regioni italiane ad aver reso operativi i nuovi ‘Lea’ – Livelli essenziali di assistenza -, trasferendo in tempi rapidi sul territorio regionale le novità introdotte in ambito nazionale per la prevenzione e la tutela della salute cittadini». Questo il commento dell’assessore regionale alla salute, coesione sociale e welfare Luca Barberini dopo che la giunta ha approvato una delibera con cui la Regione ha recepito il decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri del 12 gennaio 2017 che stabilisce i nuovi Livelli essenziali di assistenza.

I Lea sono il complesso delle prestazioni che il servizio sanitario nazionale assicura attraverso risorse finanziarie pubbliche e in compartecipazione dei cittadini alla spesa, mediante erogazione delle stesse da parte di strutture sanitarie e socio sanitarie pubbliche o private accreditate. «Abbiamo approvato le prime disposizioni attuative dei nuovi ‘Lea’ – spiega l’assessore -, che si traducono nella possibilità per i cittadini di avere più trattamenti, cure, visite ed esami riconosciuti dal servizio sanitario, gratuitamente o pagando un ticket. Con provvedimenti successivi, recepiremo quanto non ancora regolamentato al livello ministeriale e la revisione delle prestazioni comprese nei livelli aggiuntivi regionali, a carico del servizio sanitario regionale».

Innovazione «I nuovi ‘Lea’ innovano fortemente il sistema sanitario pubblico, dando risposte non solo alle malattie intese in senso classico, ma anche al disagio sociale nelle diverse espressioni. Vengono introdotte novità importanti che riguardano, in particolare, le vaccinazioni, la cura dell’endometriosi, il trattamento dell’autismo, l’ampliamento delle malattie rare con relative esenzioni, l’assistenza alle persone con malattie croniche invalidanti con una serie di prestazioni che diventano gratuite, servizi ambulatoriali tecnologicamente avanzati nell’attività di dialisi, esami di laboratorio particolari come i dosaggi ormonali per la valutazione della fertilità, la radioterapia, alcune prestazioni riabilitative delle funzioni neurologiche, assistenza protesica integrativa, fino al miglioramento della qualità dell’assistenza grazie a dispositivi tecnologicamente avanzati, come ausili informatici e di comunicazione per persone con gravissime disabilità».

I vaccini Per quanto riguarda i vaccini, sottolinea Barberini, «l’Umbria ha già recepito il nuovo ‘Piano nazionale per la prevenzione vaccinale 2017-2020’ inserito nei nuovi ‘Lea’ che introduce nuove vaccinazioni offerte in modo attivo e gratuito dalle Usl. Tra queste il vaccino contro il meningococco B, contro la varicella, contro il rotavirus per i neonati con fattori di rischio, contro la pertosse per donne nell’ultimo trimestre di gravidanza, contro lo pneumococco e l’herpes zoster per i soggetti di 65 anni. Viene inoltre estesa anche ai maschi di dodici anni l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione contro il papilloma virus». Tutte queste novità «verranno attivate in maniera progressiva per dare modo alle Aziende sanitarie di reperire i nuovi vaccini e di riorganizzare i servizi. Le chiamate attive previste per l’inizio del 2017 e non ancora effettuate verranno recuperate nei prossimi mesi».

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