Una città ‘di cartello’? Non è il caso di Terni

Insegne derelitte, abbandonate o che forniscono indicazioni incomprensibili se non proprio inutili. In barba al decantato turismo

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di F.T.

Rato, svincolo Terni Nord

Cartelli che non aiutano, tanto a migliorare la viabilità quanto a far conoscere il territorio di Terni. Sono quelli posti su diverse strade tutt’altro che secondarie del territorio, transitate ogni giorno da centinaia di automezzi. A destare parecchie perplessità sono le loro condizioni – in qualche caso di totale abbandono – ma anche le indicazioni che forniscono, talvolta incomprensibili, inutili.

Via Bramante

A terra All’altezza dello svincolo di Terni Nord, in direzione Orte lungo il Rato, alcuni cartelli – e relative basi in cemento – giacciono abbandonati da almeno due mesi all’interno di un’aiuola spartitraffico. Non certo il migliore da visita, in termini di decoro, anche per i tanti che passano da lì per raggiungere Terni. E a poche centinaia di metri di distanza, in via Bramante, non è che le cose vadano poi meglio, visto che un’insegna con le direzioni per raggiungere alcuni punti di particolare interesse – anche turistici come la Valnerina e la Cascata delle Marmore – è finita da tempo a terra, in mezzo ad un prato, senza più alcuna utilità.

Terni Sud? Giungendo nella conca da Perugia o da Orte, il cartello che consentirebbe di bypassare buona parte del traffico – al momento convogliato pesantemente su Ponte le Cave – si limita ad indicare ‘Flaminia’ e ‘Zona industriale’ per quella che, di fatto, è l’intera area sud della città (da Sabbione a Maratta fino al quartiere Polymer). Probabilmente un po’ poco, dopo tanti milioni spesi per creare uno svincolo sì trafficato, ma non ancora in grado di togliere dalla città tanti mezzi pesanti che ancora la ‘intasano’.

Terni Est

Terni Est e non solo Il maxi svincolo di Terni Est, percorso da chi giunge in città dalla Sabina ma anche da tanti altri mezzi in transito verso i principali siti turistici del territorio, sconta una pesante carenza di indicazioni. Tanto che è difficile capire quale sia la direzione giusta da seguire, in base alle proprie esigenze. Infine anche le condizioni di alcuni cartelli stradali – a dir poco scarni e pieni zeppi di adesivi – come quello nei pressi del casello autostradale di Orte, non aiutano a creare nei passanti la curiosità per ciò che di bello o interessante – e ce n’è – potrebbero trovare da lì a pochi chilometri. Così spesso si preferisce ‘tirare dritto’ anziché fermarsi, anche solo per una sosta.

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