di S.F.
La Usl Umbria 2, il piano delle assunzioni e le criticità sul territorio. Le difficoltà ci sono e il direttore generale della Usl Umbria 2, Massimo De Fino, mercoledì pomeriggio in II commissione consiliare a Terni su questo aspetto ha fatto il punto della situazione ammettendo che c’è qualcosa che non sta andando come dovrebbero per quel che concerne l’assistenza territoriale. La problematica investe anche le carceri e soprattutto i piccoli comuni.
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Il resoconto e il confronto
In sede di commissione consiliare a De Fino è stato fatto notare – da Francesco Filipponi, capogruppo del Pd – che i numeri non tornano sul piano delle assunzioni a livello complessivo: «Ne erano previste 1.551 a tempo indeterminato come dichiarato dalla Regione e invece la Corte dei conti ne ha certificate 72. Cosa è successo?». Il dg della Usl Umbria ha risposto per il suo ambito: «Abbiamo stabilizzato tutte le persone che potevano essere stabilizzate. Tra medici, infermieri ed amministrativi circa 110. Inoltre è stato chiuso il ‘concorsone’ per gli infermieri e da parte nostra ci sono state 223 assunzioni. L’obiettivo della mia azienda sanitaria era di arrivare a circa 750 assunzioni, a 500/550 ci siamo. Ma se c’è elevato turnover non significa che c’è stata una presa in giro». Si giunge al nodo centrale.
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La carenza e l’allarme
Non c’è il numero di personale che servirebbe: «Sappiate che questa carenza, visibile a livello ospedaliero, inizia ad esserlo anche per il territorio. Ed è più grave. Iniziano a mancare i medici di guardia medica: a Terni dovevano essere sei per turno, sono tre. Abbiamo chiuso alcune sedi periferiche come Acquasparta, Calvi dell’Umbria e Stroncone perché non ci sono medici. Ho grossi problemi nelle carceri e con i pediatri in Valnerina. E anche con la medicina generale. Da giugno a dicembre mancheranno trentanove medici di medicina generale, siamo riusciti a sostituirne sedici: ciò significa che migliaia di persone rischiano di non avere un mmg. Un dato di fatto oggettivo che non dipende dall’incapacità dell’azienda. E questa cosa è più evidente nelle piccole realtà», l’allarme lanciato da De Fino. Altro argomento spinoso.