Veicoli a motore ‘liberi’ sui sentieri: «Colpita l’Umbria ‘verde’». Cai, Fie e Lagap all’attacco

Le tre associazioni contro l’approvazione dell’emendamento, chiedono un incontro urgente alla presidente Tesei

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di Gian Luca Angeli
Presidente gruppo regionale Cai Umbria

Il gruppo regionale del Club alpino italiano dell’Umbria esprime la netta e decisa contrarietà all’emendamento ai disegni di legge relativi al bilancio della Regione Umbria, approvato il 20 dicembre scorso, che consentirà di fatto la libera circolazione di veicoli a motore sulla ricca rete dei sentieri escursionistici umbri, sulle mulattiere, i viali parafuoco e le piste di esbosco e di servizio a boschi e pascoli. Sulla questione chiederemo un incontro urgente con la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei. Con tale atto si rischia di colpire duramente e impoverire quel grande patrimonio naturalistico, storico e ambientale dell’ambiente montano umbro che costituisce anche un grande valore aggiunto turistico.

Il Cai-Umbria, che conta oltre 4 mila soci e 8 sezioni, sottolinea che in ottemperanza di tale nuova normativa, in cui si stabilisce che il divieto di transito in quelle aree è attivo solo in presenza di specifiche tabelle di divieto di transito il cui costo unitario è indicato in 75 euro, comporterebbe un esborso di fondi pubblici ‘spropositato’. Basti pensare a questo proposito che solo la rete sentieristica umbra tracciata e gestita dalle sezioni umbre del Cai conta 444 tracciati, per uno sviluppo di oltre 3.600 chilometri. A queste si devono aggiungere gli altri migliaia di chilometri dei tracciati montani di servizio.

Ogni anno migliaia di escursionisti e viaggiatori italiani e stranieri percorrono i nostri sentieri che spesso si intersecano e coincidono con i grandi Cammini internazionali. Vorrei poi ricordare che sulla questione della tutela e valorizzazione della rete sentieristica umbra abbiamo presentato nel 2021 una proposta di legge, avviando un confronto con gli organi tecnici della Regione e con gli assessori Paola Agabiti ed Enrico Melasecche. Il Cai-Umbria si è sempre posto in maniera propositiva e costruttiva sulle tematiche della montanità. Vorremo continuare a farlo anche se l’approvazione di questo emendamento costituisce per noi un atto fortemente negativo, sul quale chiediamo un confronto con la presidente Tesei, con lo stesso spirito costruttivo ma nella chiarezza delle nostre posizioni.


di Stefano Paggetti (presidente comitato regionale Fie Umbria) e Giuseppe Grifoni (commissario sentieri comitato regionale Fie)

Il comitato regionale della Fie-Federazione Italiana Escursionismo esprime il netto contrasto all’emendamento ai disegni di legge relativi al bilancio della Regione Umbria, approvato il 20 dicembre scorso, che consentirà la libera circolazione di veicoli a motore sulla rete dei sentieri escursionistici dell’Umbria, sulle mulattiere, lungo i viali parafuoco, le piste di esbosco e di servizio a boschi e pascoli.

Conoscendo le dinamiche naturalistiche della montagna e delle aree boschive che frequentiamo, riteniamo che sia stata avanzata una proposta scellerata e priva di raziocinio. Siamo convinti che il passaggio di mezzi a motore, specie in alcune aree particolari come zone Sic (Siti interesse comunitario), causino un processo di modificazione ambientale che, nel tempo, andrà a gravare sull’equilibrio naturalistico, danneggiando non solo l’ambiente in sé ma anche la biodiversità che lo caratterizza.

Non sono rari i casi in cui i single-track, al di fuori dalle sterrate carrabili, tracciati che interessano anche la nostra sentieristica regionale, con il passaggio di moto si siano trasformati in veri e propri canaloni entro cui si convoglia e concentra acqua piovana, causando situazioni di potenziale pericolo idrogeologico. Al tempo stesso, per agevolare il passaggio di mezzi sui suddetti tracciati, si interviene tagliando vegetazione, che rimane però abbandonata lungo il sentiero, diventando un vero e proprio innesco per gli incendi. Non sono rari nemmeno i casi in cui gli escursionisti si ritrovino a tu per tu con mezzi a motore in transito su sentieri stretti: situazioni in cui, nel caso di incidenti, sono ovviamente le persone a piedi ad avere la peggio. Per non parlare poi dell’impatto acustico che, gravando in particolare sugli animali, ne modifica le abitudini migratorie e riproduttive, costringendoli ad allontanarsi e spesso a lasciare i luoghi di nidificazione abituale.

Tra i pilastri statutari della Federazione italiana escursionismo vi sono non soltanto la promozione della pratica escursionistica, ma anche la protezione, il rispetto e l’impegno costante nel favorire un corretto incontro della popolazione con l’ambiente naturale. Se l’emendamento verrà approvato, lo sforzo fatto finora da tutte le associazioni ed enti che operano sul territorio per avvicinare sempre più persone all’ambiente naturale, alle attività all’aria aperta e alla pratica del turismo lento e sostenibile, verrà vanificato. Anziché avvicinarle, le allontanerà. Chiediamo, di concerto con il Cai Umbria e con gli altri gruppi attivi sul territorio, un confronto con la Regione Umbria nella persona della presidente Donatella Tesei.


Marco Fisauli, rappresentante regionale di Lagap Umbria (Libera associazione guide ambientali escursionistiche professioniste) ha scritto alla presidente della Regione Tesei e agli assessori Morroni e Agabiti. Di seguito la missiva.

In data 20 dicembre la giunta regionale ha emanato un provvedimento approvato all’unanimità, con il quale, spiega la consigliera regionale Manuela Puletti ‘…sarà possibile transitare con qualsiasi veicolo a motore nei sentieri, nelle mulattiere, nei viali parafuoco dove non siano già poste tabelle di divieto. Questo atto, fortemente voluto dalla Lega e sostenuto dall’intero centrodestra, pone quindi fine ad una normativa che si prestava finora a diverse interpretazioni e che limitava fortemente le potenzialità delle nostre montagne e colline’.

Le guide ambientali escursionistiche associate a Lagap rimangono alquanto perplesse su tale scelta della giunta regionale che sembra andare in netto contrasto con quelle del turismo ‘lento’ di cui la stessa Regione Umbria è portavoce e promotrice, ad esempio il nuovissimo progetto ‘Umbria Green Holidays’ che verrà presentato giovedì 28 dicembre. Crediamo che proprio il turismo lento sia la vera grande ricchezza dell’Umbria, un turismo che porta migliaia di visitatori ogni anno nel cuore verde d’Italia, per percorrerne a piedi o in bici i suoi sentieri, le sue mulattiere, alla scoperta di montagne, valli, colline, cascate, antichi borghi, storia, natura e tradizioni.

Già al momento attuale, le scorribande di motociclisti, spesso con targhe travisate, persino in aree protette, non sono che occasionalmente perseguite e sono regolarmente rimarcate negativamente dai clienti che accompagniamo, italiani o stranieri, come esempio palese di inciviltà. Già adesso i piani di calpestio dei nostri sentieri, faticosamente manutenuti dai volontari, sono pesantemente danneggiati dal passaggio di motoveicoli non autorizzati. Possiamo solo immaginare l’effetto di un ‘liberi tutti’ di questa portata.

A tal proposito i Rappresentanti territoriali dei presidi umbri (Alta Valle del Tevere, Umbria Centro Orientale, Trasimeno, Monti Martani e Amerini, Valnerina e Montagna Ternana, Monti Sibillini) a tutela dell’immagine del turismo regionale e dei valori naturalistici che caratterizzano il loro ambiente lavorativo, per mezzo dello scrivente, chiedono alla presidente Tesei di aprire un tavolo di confronto a tutto campo, senza chiudere le porte ad una discussione partecipata e improntata al rispetto della peculiare vocazione turistica umbra.

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