‘Vietato morire’ a Terni Finiti i posti in vendita

Nei sedici cimiteri comunali non c’è più un loculo né un pezzo di terra da comprare. Nessuna gara in vista: disponibili 200 ‘provvisori’. Ma le domande sono 2 mila

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Tempi duri per chi passa a miglior vita, a Terni, e per i loro familiari. Nei sedici cimiteri comunali distribuiti sul territorio, a partire da quello cittadino, non c’è più un posto – un loculo, un pezzo di terra, una cappella – in vendita. Nulla, finito tutto. E quello che più preoccupa è che non esiste neppure un progetto – e quindi una gara d’appalto – in itinere per risolvere un problema che rischia di deflagrare nel giro di poco tempo.

Le alternative Al momento chi non può contare su un posto di proprietà (loculi, tombe, cappelle) già edificato, ha due alternative per seppellire i propri cari: trovare una sistemazione in strutture di familiari o amici pronti a dare una mano oppure ricorrere ai cosiddetti ‘loculi provvisori’. In quest’ultimo caso – non certo la migliore delle soluzioni possibili visto che sono ubicati in corridoi sotterranei spesso segnati dal degrado – i posti disponibili sono circa duecento. Quanto basta per tirare avanti un altro po’ di tempo, anche se le domande presentate per ottenere un posto nei cimiteri del ternano sono ad oggi 2 mila. E rischiano di non trovare una risposta.

‘Allerta’ ignorata Già a metà 2015 l’amministrazione comunale guidata da Di Girolamo e i dirigenti competenti erano stati ‘allertati’, non solo da quei funzionari che, stando sul posto, hanno il ‘polso della situazione’, ma anche dal mondo politico, in primis alcuni consiglieri comunali. Da allora ad oggi – e sono passati quasi tre anni – la realtà, nonostante i ripetuti solleciti, dice che nulla è stato fatto dal Comune per affrontare una questione che ora sta emergendo in tutta la sua evidenza. E che è di difficile soluzione, visto che i tempi per costruire loculi e cappelle – senza uno straccio di gara in vista – sono di almeno qualche anno.

Carenze in serie In questo contesto gli uffici comunali ubicati presso il cimitero cittadino – uno dei pochi servizi operativi rimasti in capo all’ente – scontano una cronica carenza di personale fra pensionamenti in vista, dipendenti spostati e mai rimpiazzati e mole di lavoro che nel tempo è cresciuta. E il fatto che le richieste di nuove unità, nel tempo, siano state tutte ignorate, fa pensare che il servizio – che interessa, purtroppo, tutti – non sia più così strategico per il Comune. Un punto di vista anche accettabile, se fossero state studiate soluzioni alternative che, oggi, non ci sono.

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